Ammentàre pro no arrapìti – Viva l’armata rossa liberatrice

AMMENTÀRE
Ricordare, una pratica semplice, una frase che si ripete da decenni ma che viene svuotata di ogni importanza.

80 anni fa il campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau veniva liberato dei pochi superstiti dalle truppe dell’Armata Rossa sovietica che avevano gia trovato nella loro fondamentale contro offensiva numerosi altri campi, come quelli di Sobibor, Belzec e Treblinka.

La macchina di sterminio nazifascista alimentata dalle più disumane pratiche e teorie, ci sembrano un incubo passato, ma non è così. Questa macchina è stata solo l’ultimo e più perfetto sviluppo di quelle pratiche già condotte nel passato, esattamente nei teatri del colonialismo.

L’ultimo genocidio a cui abbiamo potuto assistere in diretta si consuma nella terra che la propaganda sionista ha voluto colonizzare anche giustificandosi con lo sterminio subito dalle comunità ebraiche in Europa, utilizzando le stesse strutture e metodi dello sterminio nazifascista.

I Palestinesi sono l’ultimo esempio di come quelle stesse pratiche di sterminio si possano concretizzare ancora oggi, le parole dei politici e generali dello Stato di Israele hanno lo stesso peso di quelle pronunciate da un qualsiasi capò nazista. Negare gli aiuti umanitari, bombardamenti indiscriminati e voluti sulle strutture essenziali, scuole ospedali e abitazioni; le sparatorie sulle file di affamati; le incarcerazioni e le torture nei campi di concentramento in Cisgiordania; occupare una terra e ghettizzarne la popolazione nativa.
Gaza è stata un ennesima Auschwitz.

Ricordare oggi dev’essere tramutato in lotta al sistema che permette dopo 80 anni ancora quelle stesse pratiche. Ricordare è per noi agire contro gli interessi degli assassini nella nostra terra, contro la loro propaganda e la loro guerra di sterminio, riprendere in mano la memoria e combattere nel presente.

Ammentàre pro no arrapíti. Ammentàre pro gherrare.