In pitzu de sos mannos – In ricordo di Juanne Maria Angioy e Anghelu Caria

Oggi come giovani militanti vogliamo ricordare due personalità che hanno inciso profondamente nella storia della nostra Terra, Juanne Maria Angioy e Anghelu Caria.

Seppur due uomini dai pesi differenti, vissuti in epoche distanti, sono legati a nostro avviso da un ramo che lega anche noi giovani militanti, la sete di giustizia e sogno di riscatto per la nostra terra.

È infatti Juanne Maria Angioy il padre della Sarda Rivolutzione, l’uomo che ha tentato di guidare le masse proletarie e borghesi sarde nella lotta contro il feudalesimo e la tirannia coloniale Sabauda. Uomo del suo tempo, figlio degli ideali della rivoluzione francese, ha sognato e sperato di poter vedere la sua terra libera, una terra che sapeva bene essere ricca di risorse, le stesse risorse che venivano depredate. Sconfitto e tradito morirà solo esule a Parigi il 23 Febbraio 1808.

D’altro canto Anghelu Caria, nostro contemporaneo, nasce nel 1947 e vive da giovanissimo la Sardegna del dopoguerra, vivendo i disagi che ancora oggi i giovani sardi devono vivere, la ricerca di un futuro migliore fuori dalla propria Terra saccheggiata. È infatti in Italia, a Roma, che universitario, vive il 68 e militando negli ambienti comunisti sviluppa il suo pensiero e torna in Sardegna anche lui guidato dal sogno di Angioy, vedere la sua Terra riscattata.

Anghelu collaborerà negli anni 70 alla nascita del movimento indipendentista, creando una sintesi che univa l’indipendentismo al socialismo, prima con “Su Populu Sardu” nel 1973 con cui farà conoscere la causa Sarda in Europa, e poi nel 1982 contribuisce alla nascita del partito “Sardigna e Libertade” processo che porterà poi alla fondazione del movimento “Sardigna Natzione” nel 1994 poco prima della sua morte avvenuta proprio oggi 24 Febbraio 1996.

“Oh Sardigna custa est s’ora chi ti depes ischidàre e sos sardos totus impare si che pesent in bon’ora!”

Semus in pitzu de sos mannos.