Era il 9 Giugno 1969, la popolazione di Orgosolo insorgeva contro l’invasione dell’esercito italiano che aveva intenzione di aprire l’ennesimo poligono sulla terra e sulla pelle dei sardi. A Pratobello non rimasero indifferenti, tutta la popolazione, le vecchie e le nuove generazioni si mobilitarono per la difesa della loro terra, e vinsero.
È in questa data che vogliamo dunque fare un bilancio del corteo che ci ha visto in prima linea settimana scorsa, il 2 giugno per il lungo mare poetto nella nostra Cagliari anch’essa città fortemente militarizzata.
Sono proprio lo spirito e la memoria della vicenda di Pratobello che ci hanno guidato nel lungo mare, che ci danno la forza per continuare la nostra lotta per la liberazione della nostra terra dalle basi della guerra imperialista che preparano la guerra dell’ avvenire , il futuro di sterminio che ogni giorno viene perpetrato sulla pelle dei Palestinesi, sulla pelle del popolo Kanaky, sulla pelle del popolo Curdo e su tutti i popoli in lotta contro l’imperialismo.
Non è stata solo occasione di poter gridare contro l’occupazione militare, è stata occasione per denunciare la speculazione energetica che mira a devastare la nostra Terra per mero profitto; le condizioni di precarietà che ancora ci costringono ad abbandonarla; un sistema scolastico in Sardegna sempre più succube delle logiche capitaliste, che pecca su ogni fronte e che si prospetta sempre più repressivo e interessato dalle ingerenze militariste, lontano dalle vere esigenze di noi giovani sardi.
Da Pratobello a Casteddu, ad ogni 2 giugno, un unico fronte, per la nostra Terra per tutti i popoli in lotta.